Matrimonio religioso:penso che dovrebbe essere regolato dalla religione che lo instaura, senza possibilità di giudizio/intervento da parte di chi è estraneo a tale religione. Quindi, se ti vuoi sposare in chiesa (per fare l'esempio cristiano/cattolico), lo puoi fare, a patto che tu sia in una unione che detta chiesa considera "valida" (in questo caso, coppia etero)

Matrimonio civile: dovrebbe prima di tutto cambiare nome (per tutti), e diventare di fatto un contratto che sancisce il rapporto tra due o più persone di stretto legame, in ambito legale e sociale. Non è detto che debbano essere amanti o di sesso opposto o chissà chè; l'unico requisito dovrebbe essere quello di volersi occupare vicendevolmente ed essere un punto di riferimento in caso di problemi o imprevisti. Lo sapete che, se di due conviventi, uno si ammala gravissimamente, l'altro non è autorizzato a fare visita nè ha alcun diritto secondo la legge? Pensiamoci: amiamo una persona, profondamente, ma non possiamo avvicinarci a lei in quanto "non famigliari", nè abbiamo voce in capitolo sulla sua situazione e nemmeno potremmo ereditare nulla da lei (se la casa fosse intestata al nostro partner, per esempio, questa andrebbe in eredità al suo parente più prossimo con tutto quello che c'è dentro..). Non è forse questo abbastanza per significare la necessità di rivalutare l'idea di "matrimonio civile"? E questo, notate bene, lo dico a prescindere dai gusti sessuali o dal genere di coloro che vengono uniti. Perchè, secondo me, anche due o più amici/coinquilini dovrebbero essere liberi di sancire la loro volontà di essere supporto e riferimento legale l'un@ dell'altr@.

Adozioni: credo che si debba valutare l'attitudine alla crescita di bimbi più che la sessualità di chi richiede l'adozione. Ma siamo in uno stato profondamente ipocrita e bigotto, per cui penso che potremo mettere l'idea dell'adozione li, sullo scaffale vicino alla meritocrazia, all'istruzione ed al buon senso. A prendere polvere.

Ah si, non ho ancora detto nulla sui gay. Curioso, no?